DANZA AFRICANA CONTEMPORANEA con musica dal vivo / START Martedì 25 settembre – Lezione gratuita

Il corso ha sede nella scuola di danza Danz’aire, via Oberdan 25 – Bologna

 

Danza Africana Contemporanea con musica dal vivo

Ricerca ed espressione / Coreografia e Improvvisazione

Il CORPO-RITMO Confini e integrazioni

 

 

Tracciare un percorso di ricerca del movimento attraverso elementi di danza contemporanea ed africana significa fare esperienza di pratiche performative antiche ed attuali che comunicano e si arricchiscono a vicenda in un’area di confine e di dialogo: un incontro creativo di intima congiunzione tra corpo e ritmo. Si considerano come punto di partenza le caratteristiche strutturali, meccaniche ed espressive del corpo e si ricercano le chiavi che aprono al movimento consapevole in danza, al fine di acquisire consapevolezza, abilità, creatività. Il corso è rivolto a danzatori, attori e a tutti coloro che, anche alla prima esperienza, desiderano sperimentare il corpo. Le lezioni sono accompagnate da musica dal vivo.

Integreremo le danze tradizionali africane alla danza contemporanea. La danza contemporanea nasce nel secondo dopoguerra, dalla ricerca del motivo del gesto danzato e dal rifiuto di un corpo codificato: con le pratiche del floor work e del release, il corpo scalzo riaffonda le sue radici nella terra, ritorna all’animalità e all’organicità del movimento, avvicinandosi in modo naturale alle danze originarie.

L’incontro e la mescolanza tra le antiche danze tradizionali dell’Africa dell’Ovest e la danza contemporanea, generano un linguaggio fortemente simbolico, espressivo e teatrale, mai slegato dal ritmo e dal senso di radicamento nella terra. Il dialogo tra questi stili si esprime attraverso un corpo organico e poliritmico che a piedi nudi parla di vita, di uomini, di donne, di ricorrenze e quotidianità, quindi è fortemente connesso alla dimensione sociale e culturale dell’uomo.

Yiskah Jessica Cestaro è danzatrice, performer, yogini, ricercatrice nell’ambito delle terapie del corpo.  Ha iniziato con la danzatrice e coreografa Paola Palmi e con la musicoterapetura, vocalista e attrice Chiara Stefani; con loro ha lavorato per anni nelle compagnie Lavori in Corso, Gal, Cat e collaborato in progetti teatrali e di regia, anche rivolti a ragazzi diversalmente abili.

Negli anni ha studiato con Lucia Palladino, che l’ha introdotta all’analisi biomeccanica del movimento in danza attraverso l’Axis Sillabus, sistema di lavoro elaborato dal pedagogo e danzatore Frey Faust. Da questo incontro, sono cambiate in modo decisivo la pratica personale, lo stile di vita e il modo d’insegnare. Lo studio dell’Axis Sillabus e la sua applicazione alla ricerca e alla pratica continuano fino a oggi. Dieci anni fa grazie all’incontro con Alessandro Panebianco, comincia ad integrare alla sua ricerca elementi e principi di Shiatsu, di Biodinamica Craniosacrale e d’Integrazione Fasciale. Questi studi continuano oggi con Paolo Casartelli ed Elisa Gennari. Nello stesso periodo inizia a studiare le danze dell’Africa con Michela Di Crescenzo (Mali, Guinea), approfondendo con stage e training intensivi di formazione in Italia e all’estero con Francesca Pedulla (il corpo poliritmico e danza del Benin), Frey Faust. Nella danza contemporanea ha studiato con Frey Faust, Lucia Palladino, Francesca Pedulla, Baris Mihci, Kira Kirch, Monica Rimondi, Martina La Ragione. In Africa ha integrato la danza contemporanea alla danza tradizionale, studiando con i pedagoghi e coreografi Francesca Pedulla e Frey Faust nel progetto Traces 2015 e 2017, Benin (formazione in danza e creazione).

“La mia ricerca in danza integra linguaggi diversi, che dialogano, contaminandosi. Il mio interesse per l’espressione corporea, per la danza e per le pratiche fisiche-meditative è congiunto allo studio delle danze tradizionali africane e della danza contemporanea, ed integrato all’analisi biomeccanica dell’anatomia in movimento (Axis Sillabus). La mia esperienza mi porta ad individuare proprio nelle differenze di linguaggio, quella “diversità che accomuna” e che rimanda al senso di un’origine creativa primordiale, che può svincolarsi da una forma convenzionale e che chiamo Danza.”