Massaggio sonoro con didjeridoo

con Gabriele Gubellini

dal 11 ottobre, martedì h 20:00 – 22:00

costo: 30 euro (tessera inclusa)

Il massaggio sonoro è un incontro profondo con il suono, un’esperienza di intima condivisione e comprensione delle proprie emozioni, una forma di meditazione “altra”, dove suono e respiro inducono a stati psicosomatici differenti.

Gli organi del nostro corpo possiedono differenti “frequenze di risonanza” che, se contattate attraverso il suono, possono farli vibrare, portando benefici effetti alle cellule, favorendo lo stato meditativo e una maggiore percezione del corpo. Il massaggio sonoro trae le sue origini nell’antichità, quando l’importanza del suono era legata a dimensioni extrasensoriali e trascendentali tipiche di un’esistenza più armonizzata con la natura ed ai misteri ad essa collegati.                                                                                                                                                                    

Prima di ogni studio scientifico, il suono era elemento fondamentale nei riti di varie etnie (per la fertilità della terra, propiziatori, di purificazione dell’individuo, di iniziazione all’età adulta, per la cura dei malati, ecc.); a questo utilizzo si lega il concetto base della moderna Musicoterapica, che può essere definita come “l’uso della musica e degli elementi musicali (suono, ritmo, melodia e armonia) in un processo atto a facilitare e favorire la comunicazione, la relazione, l’apprendimento, la motricità, l’espressione, l’organizzazione e altri rilevanti obiettivi terapeutici al fine di soddisfare le necessità fisiche, emozionali, mentali, sociali e cognitive”.

Il massaggio sonoro si articola in tre fasi:

  • l’ascolto del suono, dalle basse frequenze agli acuti che compongono ritmiche dilatate e circolari, sempre costanti e con poche variazioni;
  • il contatto con lo strumento, in cui il didjeridoo viene suonato in prossimità di alcune zone specifiche del corpo (chakra, o zone a scelta), alle quali si associano suoni e ritmiche particolari;
  • duplice ascolto, oltre ad ascoltare il suono del didjeridoo che di si distanzia nuovamente dall’ascoltatore, l’esperienza si chiude con una fase di silenzio, caratterizzata dall’ascolto profondo del corpo e delle sensazioni.    

Rivolto a bambini, anziani, persone con difficoltà motorie o con problemi di comunicazione, individui in stato di stress o difficoltà di gestione del proprio respiro e tutti coloro che desiderano regalarsi un’esperienza rilassante, profonda, piacevole e assolutamente unica.

Didjeridoo                                                                                               

Strumento a fiato appartenente alla tradizione degli Aborigeni Australiani, rappresenta il legame profondo con le energie della natura e permette la creazione di una svariata gamma di combinazioni ritmiche polifoniche su di un suono continuo. E’ costituito originariamente da un ramo di eucalipto reso cavo dalle termiti. Gli Aborigeni stessi lo utilizzavano anche per pratiche di massaggio sonoro.

Gabriele Gubellini                                     

Suonatore e insegnante di didjeridoo, dj e produttore (sperimentale, ambient, chillout, soundtrack). Si dedica ad attività sonore legate alla musicoterapia, specialmente attraverso il massaggio sonoro con il didjeridoo.   – www.organicshapes.net