JÑANA YOGA (lo yoga della conoscenza)

con Federico Tedesco

dal 28 gennaio, un sabato al mese

Il jñana yoga è la disciplina in virtù della quale lo yogi agisce sul proprio corpo intellettuale (vijnanamaya kosha), per rimuovere le tossine cognitive che gli impediscono di avere una volontà forte, un’attitudine creativa, un’etica personale, e la capacità di intuire in modo autonomo la natura e il fine della sua vita.

Che cos’è il corpo intellettuale (vijnanamaya kosha)

Secondo la scienza yogica (yogadarsana) l’essere umano è una realtà formata da cinque dimensioni o corpi-involucro (koshas), dotati di una energia progressivamente più sottile (Taittirya Upanisad, II, 2-5):

5koshas

  1. il corpo fisico, chiamato anche corpo del nutrimento (annamaya kosha), perché esso è costituito dal cibo (anna) di cui si alimenta,
  2. il corpo pranico da cui annamaya kosha trae l’energia vitale (prana) necessaria per svolgere tutte le funzioni biologiche, dalla respirazione alla circolazione, fino al metabolismo cellulare (pranamaya kosha),
  3. il corpo mentale in virtù del quale tutti gli stimoli sensoriali sono elaborati dal sistema nervoso, allo scopo di concertare una reazione senso-motoria (manamaya kosha),
  4. il corpo intellettuale, il quale è responsabile delle funzioni mentali tipicamente umane, come conoscere, scegliere, volere, e creare (vijnanamaya kosha),
  5. il corpo della beatitudine, dormiente nella maggior parte degli esseri umani, è la fonte grazie a cui gli yogi esperiscono il proprio sé come una realtà gioiosa, giocosa, benedetta, priva di ogni paura (anandamaya kosha).

Essendo una disciplina olistica, lo yogadarsana si prende cura di tutti i cinque corpi dell’essere umano, in base al principio secondo cui il benessere non può emergere finché uno dei cinque koshas si trovi in una condizione di squilibrio. Così, lo yogasana agisce immediatamente a livello del corpo del nutrimento, mentre il pranayama riequilibra l’energia vitale che lo pervade. Il corpo mentale e quello della beatitudine sono invece mantenuti in salute dalle tecniche dello yoga interno (pratyahara, dharana, dhyana, samadhi).

Il jñana yoga ha infine la funzione di sviluppare pienamente vijnanamaya kosha, il corpo intellettuale, rimuovendo le tossine cognitive che gli impediscono di conoscere, decidere e discriminare con libertà e sovrana sicurezza.

Perché praticare il jñana yoga

Il corpo intellettuale è responsabile delle attività che contraddistinguono l’uomo all’interno della biosfera. Uno squilibrio a livello di vijnanamaya kosha comporta quindi:

  • difficoltà nel prendere decisioni, particolarmente se queste riguardano la propria vita,
  • difficoltà nel perseguire gli obiettivi che ci si è proposti di raggiungere,
  • difficoltà nell’eludere i problemi, risolvendoli in modo creativo,
  • difficoltà nell’avere principi etici propri,
  • difficoltà di intuire in modo autonomo la natura e il fine della vita.

Sviluppando il corpo intellettuale, il jñana yoga consente quindi al praticante (sadhaka) di sviluppare le facoltà necessarie per prendere nelle mani la propria vita, invece che essere costantemente determinato dalla sequenza ‘ignoranza > attaccamento > azione che porta infelicità’ (avydia > kama > karma).

Il corso di jñana yoga

Il jñana yoga non è una dottrina del pensiero indiano, ma la libera attività del corpo intellettuale. Il corso non sarà dunque dedicato all’esposizione delle Upanisad, della Gīta o degli Yoga Sutra, ma all’indagine sulla natura del corpo fisico.

jnane-yoga-e-corpo

Questo ci consentirà infatti di comprendere l’origine degli squilibri cui va soggetto il corpo intellettuale. In particolare nel corso cercheremo una risposta alle seguenti domande:

  • Qual è esattamente il rapporto tra il corpo e la mente che lo vivifica? È corretto concepire il corpo fisico come lo strumento di cui la mente si serve in modo tirannico, o non bisogna piuttosto ammettere che tra la mente e il suo corpo intercorre un amore di amicizia fondato su virtù?
  • Come e perché le disposizioni del corpo sono coinvolte nelle tendenze emotive che influenzano le nostre decisioni?
  • In che modo il corpo fisico influisce sul corpo intellettuale, conferendogli delle predisposizioni sia sul piano etico che su quello cognitivo?
  • Che rapporto c’è tra il corpo fisico, la felicità e lo stato di autorealizzazione che otteniamo nel samadhi?

Per rispondere a queste domande intraprenderemo una ricerca originale, in cui avremo principalmente tre interlocutori:

  • Anzitutto la filosofia occidentale, e particolarmente il pensiero di Platone, Aristotele e Tommaso d’Aquino. Il jñana yoga ha infatti la funzione di purificare il corpo intellettuale dalle tossine cognitive che ostacolano il suo sviluppo. Ora, come occidentali, abbiamo un corpo intellettuale che è intossicato anzitutto dal pensiero che si è prodotto nella nostra area geografica. Abbiamo bisogno quindi di esaminare anzitutto la filosofia occidentale, in quanto è questa forma di pensiero ad essere penetrata negli stati più interni del nostro vijnanamaya kosha.
  • In secondo luogo, useremo le neuroscienze dell’affettività, perché il corpo intellettuale si consolida nella verità quando riesce a fornire alle sue intuizioni una solida base sperimentale.
  • Ci serviremo infine della filosofia indiana per vedere se e in che misura essa ci consenta di liberare il corpo intellettuale dalle tossine cognitive che ci impediscono di condurre una vita realmente yogica, una vita cioè in cui i diversi corpi-involucro interagiscono in modo armonioso, grazie al loro perfetto allineamento.

Come si svolge una lezione di jñana yoga

Le lezioni di jñana yoga avranno un carattere seminariale, e si suddivideranno ogni volta in tre segmenti principali:

  • Allineamento preliminare dei primi tre koshas, attraverso asana eseguite ad occhi chiusi. Questa pratica consentirà al corpo mentale di diventare consapevole sia del corpo pranico che dei cambiamenti somatici prodotti nel corpo del nutrimento dalle posture yogiche eseguite in modo consapevole. In questa fase preliminare si creeranno le condizioni favorevoli per percepire con equanimità lo stato del proprio vijnanamaya kosha.
  • Attivazione del corpo intellettuale, attraverso il libero esame delle questioni relative al corpo, e agli ambiti ad esso connessi, come ad es. l’affettività, le virtù etiche e cognitive, la felicità. In questo segmento centrale del jñana yoga ci serviremo dell’ausilio di diapositive o immagini, utili a comprendere le idee che esamineremo di volta in volta.
  • Assorbimento profondo delle idee esaminate, attraverso una meditazione guidata.

 

Posti limitati, necessaria la prenotazione.

 

Federico Gagan Tedesco

Docente di etica e filosofi del corpo, è co-fondatore di SOMA, un centro in cui tiene corsi di jñana yoga, yoga ayurvedico, hatha raja yoga, filosofia del corpo e dell’affettività. Ha conseguito nel 2013 il dottorato di ricerca in filosofia teoretica presso l’Università di Verona, e nel 2007 la laurea quadriennale in filosofia all’Università di Bologna, discutendo una tesi su Tommaso d’Aquino, che ha ottenuto la menzione di dignità di stampa. È stato Research Visitor alla University of Notre Dame (2010), e agli Archives Jacques et Raïssa Maritain di Strasburgo (2011). Dal 2009 è membro dell’American Maritain Association, per la quale ha pubblicato diversi saggi in volume sulla teoria della persona, la filosofia della logica, e la filosofia del corpo. Ha studiato yoga ayurvedico col dott. Rajesh Shrivastava, e hata yoga con Piero Casanova.  Nel 2016 si è certificato con Yogrishi Vishvketu come insegnante di Akhanda Yoga nell’Anand Prakash Ashram di Rishikesh, alla pendici dell’Himalaya.

Posti limitati, necessaria la prenotazione.

Per info: 3337906609; info.centrosoma@gmail.com