Hatha Yoga (Akhanda)

Contattare la propria natura gioiosa, giocosa, priva di paura

L’Hatha Yoga è una disciplina del lignaggio tantrico, in cui si impara ad equilibrare in sé stessi l’energia solare o maschile (ha) con quella lunare o femminile (tha), allo scopo di ottenere quell’espansione della forza vitale senza la quale non è possibile conseguire la completa attivazione delle proprie potenzialità dormienti.

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Nel corso si praticano tutte le tecniche dell’Hatha Yoga, così come questo è stato sviluppato anticamente dagli yogi indiani appartenenti al lignaggio tantrico:

1. Satkarma, o detossicazione di alcuni centri chiavi del corpo fisico (come la lingua, i seni nasali, i polmoni, gli occhi, l’intestino, ecc.)

2. Āsana, posture fisiche che incoraggiano l’allineamento tra corpo, mente e respiro, allo scopo di consentire l’espansione dell’energia (solare e lunare), insieme al suo corretto bilanciamento;

3. Mudra, gesti che incoraggiano la concentrazione, il radicamento, la circolazione dell’energia vitale, l’accesso alla sapienza interiore, ecc.

4. Pranayama, espansione dell’energia vitale attraverso la consapevolezza del respiro e della sua ritenzione (khumbaka).

5. Yoga interno (concentrazione e meditazione), canalizzazione dell’energia vitale per ottenere la completa integrazione del sistema nervoso, con la conseguente attivazione delle potenzialità dormienti della mente. 

Il metodo akhanda

Il termine ‘yoga’ indica l’unità (yuja) o la non separazione (akhanda) di cui godono gli elementi che formano il tutto (pûrna) in cui essi trovano l’equilibrio e la realizzazione della propria natura. La pratica yogica è dunque per sua stessa indole un’attività intrinsecamente gioiosa. È per questa ragione che il metodo Akhanda elaborato dallo yogi indiano Yogrishi Vishvketu, concepisce l’Hata Yoga non come una pratica marziale da eseguire nella massima austerità, ma come un’attività in cui in cui il praticante (sadhaka) è guidato ad esperire il suo sé profondo come una realtà gioiosa, giocosa, creativa, benedetta, e priva di ogni paura. Per questo, il metodo Akhanda incoraggia i praticanti ad eseguire anche le posture più impegnative ricercando il sorriso (www.akhandayoga.com).

Il corso offre gli strumenti per riconoscere e bilanciare in modo autonomo gli squilibri energetici che impediscono di dispiegare liberamente le proprie potenzialità, o di raggiungere gli obiettivi di vita che si potrebbero conseguire se l’energia vitale circolasse a pieno regime senza impedimenti.

Con Federico Tedesco

Federico Tedesco ha studiato Hatha Yoga in India con Yogrishi Vishvketu, all’Anand Prakash Ashram di Rishikesh, alle pendici dell’Himalaya, certificandosi come insegnante di Akhanda Yoga. Ha approfondito la conoscenza dell’Hatha allo Yoga Training Centre di Varanasi, studiando con Sunil Kumar lo stile iyengariano e lo yoga integrato, e con Sharad Bastakoti l’Asthanga.
Si è certificato come insegnante di Ayurveda Yoga Terapia con il medico indiano Rajesh Shrivastava, con il quale si è anche abilitato al massaggio Abhyanga.
Dottore di ricerca in filosofia, insegna il corso di filosofia del corpo e dell’affettività all’Istituto Veritatis Splendor di Bologna. Ha pubblicato diversi saggi in volume, tra cui The Body’s Justice e Homo sapiens hylemorphicus.

 

 

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