Equilibrio energetico posturale

Imparare a riconoscere e rispettare i parametri biomeccanici e anatomici del corpo al fine di preservare salute e piacere nel movimento, consente alla struttura di stare nella sua zona “neutra” e favorire sia lo scorrere di energia che la comunicazione tra l’esterno e l’interno.
Con questo intento si rivolge l’ attenzione al corpo e al movimento, per un’ integrazione funzionale tra architettura del corpo, movimento e ambiente.
Il lavoro si svolge a terra e in piedi, permettendo lo studio di coordinazioni che coinvolgono tutto il corpo. Si alternano momenti dinamici ad altri di ascolto profondo e silenzio.

Il corso è aperto a chiunque voglia allentare tensioni ritrovare resilienza e prontezza nel corpo in movimento.

Posti limitati, necessaria la prenotazione.

con Nuvola Vandini

Ginnasta agonista per oltre dieci anni, alla maggiore età approda alla danza con l’intento di ricollocare l’ umano nel paesaggio del movimento e della sua arte. Da qui inizia un percorso di smussamento delle rigidità della forma per avvicinarsi all’ ascolto e alla conoscenza del corpo. Piano piano l’ estetica viene sostituita dalla funzionalità e necessità del movimento.

Laureata in Antropologia Culturale, con una tesi in Antropologia del corpo; consegue un Master in Arte Terapia Espressiva;  già insegnante di ginnastica certificata UISP, a New York si forma come insegnante di Simonson’ Technique (danza moderna); attualmente è nel percorso per essere certificata insegnante di Axis Syllabus, Comunità Internazionale di Ricerca sul movimento.

Da dieci anni conduce corsi di ginnastica e danza per diversi gruppi: anziani, bambini, adulti, danzatori professionisti e persone socialmente svantaggiate. Come danzatrice ha lavorato per diverse compagnie, da due anni porta avanti la propria ricerca coreografica.

Vizi posturali e traumi subiti stressano il corpo e la psiche, alterandone la naturale fisiologia e danneggiando la salute. Rendere consapevole la condotta del movimento nella vita di tutti i giorni, favorisce un buono stato di calma, di salute psico-energetica e posturale.

Mediante un sistema di lavoro di tipo esperienziale che integra elementi provenienti da metodiche differenti, si ritrova organicità nella gestione del movimento, e si abbandonano consapevolmente gli schemi di condotta che non rispettano la corretta bio-meccanica del corpo. Esercizi di propriocezione e respirazione si intrecciano a tecniche di automassaggio, elementi Feldenkrais, stretching, ginnastiche dolci, bioginnastica, antiginnastica, tecniche yogiche e meditative.

Il respiro e la ricerca del proprio ritmo sono al centro del lavoro.

Il focus è posto sulla capacità di “non fare” più del necessario, e sulla possibilità di “lasciar che avvenga”, svolgendo semplicemente un ruolo di sostegno per il processo riequilibrante: è importante saper non intervenire quando non necessario, per evitare di compromettere i processi di auto-gestione e auto-guarigione del corpo. Siamo troppo spesso abituati a “dover fare qualcosa”, e certamente vorremmo fare qualcosa di benefico. Ma è importante conoscere “cosa e come fare” ed altrettanto significativo “cosa non e come non fare”, per non rischiare di farsi male. L’educazione al movimento organico ci fa scoprire la sapienza del corpo e la sua innata capacità di gestirsi e guarirsi.

Parte del percorso è dedicata all’indagine delle zone di tensione e/o di dolore: stabilire un profondo contatto-ascolto con quelle zone, significa comprendere come reagire per reintegrarle al resto del corpo. Contattare – rilassare – risvegliare le parti che hanno subito un trauma, aiuta a rilasciare l’esperienza di dolore memorizzata in esse.

Spesso il dolore di una zona “divide” quella parte dal resto del corpo e altrettanto spesso non si hanno gli strumenti per gestire o per capire come “rifarla nostra”, come fare per reintegrarla. È prima di tutto fondamentale mettersi in ascolto del messaggio che quella parte ci porta. In secondo luogo, è fondamentale permettere al resto del corpo (che non prova dolore), di collaborare nel processo di reintegrazione di quella parte, evitando le attitudini boicottanti (spesso inconsapevoli), e le tendenze che irrigidiscono la parte compromessa, per salvaguardarsi dalla possibilità di innescare processi peggiorativi e in tanti casi cronicizzanti.

Percorso adatto a tutti.

Posti limitati, necessaria la prenotazione.

Yiskah Jessica Cestaro

Ricercatrice nell’ ambito delle terapie del corpo, Sahaja yogini, danzatrice.

Nel suo percorso, lo yoga e le pratiche fisico – meditative sono arricchite da esperienze tratte dallo zen shiatsu, dal craniosacrale, dalla meditazione e dalla danza, e integrate all’analisi biomeccanica del movimento. Nell’insegnamento dello Yoga tradizionale, affianca percorsi che integrano linguaggi diversi, con il fine di fare esperienza della dimensione meditativa e di celebrare l’atto stesso di avere un corpo che può esprimersi.

In seguito a una grave polmonite riscontrata all’età di 16 anni, dopo quasi tre mesi di cure inefficaci, si avvicina allo studio dello Yoga sui libri, iniziando a sperimentare autonomamente la meditazione. Decide di cominciare a praticare Yoga-Terapia sotto la guida di alcuni insegnanti, e sospende definitivamente la somministrazione di farmaci. Si apre così alle terapie alternative e a percorsi di auto-guarigione. Da questo momento intraprende diversi percorsi formativi: Yoga-Terapia, Parinama Yoga, Pradipika Yoga e la scuola Iyengariana. In seguito si forma in Yoga terapia Ayurvedica e massaggio Ayurvedico con il dott. Rajesh Shrivastana (Namaste India). Approfondisce il suo percorso con stage e training intensivi di formazione. Determinante l’incontro in danza con Lucia Palladino, che la introduce all’analisi biomeccanica del movimento attraverso l’Axis Sillabus, sistema di lavoro elaborato dal pedagogo e danzatore Frey Faust.

Da questo incontro, cambiano in modo decisivo la pratica personale, lo stile di vita e il modo d’insegnare. Negli stessi anni il Dott. Alessandro Panebianco la introduce allo Shiatsu, alla terapia craniosacrale e all’integrazione fasciale, arricchendo profondamente tutta la ricerca svolta fino a quel momento. Attualmente sta approfondendo il ruolo dello Yoga nella gestione dello stress, con Lucia Ramponi, Massimo Bonomelli, Giuseppe Goldoni (metodo Bohole). Si sta formando in Biodinamica Cranio Sacrale con Paolo Casartelli.