SAT NAM RASAYAN – L’ARTE DELLA CURA

 

SAT NAM RASAYAN – L’ARTE DELLA CURA

Con Rossella Sofia Bonfiglioli

 

In sanscrito Sat Nam Rasayan significa “rilassamento profondo nel Nome Divino” o anche “abbandonarsi all’ essenza della Vera identità”. Il Sat Nam Rasayan è una sofisticatissima arte di cura tradizionale che utilizza la consapevolezza per guarire e mira ad un profondo riequilibrio energetico.

L’ aspetto specifico della consapevolezza su cui è basato il principio fondamentale del Sat Nam Rasayan è nell’essere in grado di entrare nello stato della trascendenza della coscienza e da lì acquisire la capacità di sentire. Il Sat Nam Rasayan è una tecnica meditativa ed insieme una forma di curare molto precisa.

E’ l’arte del curare attraverso quella funzione della mente che viene chiamata mente meditativa proiettiva. La persona che sceglie di essere curata si trova nella condizione di fare esperienza dello stato naturale della mente esattamente come fosse uno yogi, accedendo attraverso l’ esperienza della cura alla possibilità di aumentare la capacità di contenere e trasformare ciò che succede sia a livello fisico che mentale-emozionale.

Le origini di questa antica arte di cura , che per secoli è stata trasmessa in silenzio lungo la “catena d’oro” dei grandi Yogis da maestro a discepolo, si perdono nella notte dei tempi. La sua attuale diffusione è dovuta al lavoro di Guru Dev Singh Ph. D., custode ed insegnante attuale di questa tradizione che ha appreso, dalla fine degli anni 70 in poi, attraverso il metodo tradizionale iniziatico, direttamente dal Maestro Yogi Bhajan.

La dott.ssa Rossella Sofia Bonfiglioli è allieva diretta del Maestro di Kundalini Yoga Yogi Bhajan e del suo discepolo Guru Dev Singh. E’ curatrice ed insegnante certificata di Sat Nam Rasayan presso la Sat Nam Foundation di Amsterdam ed Assisi.

E’ laureata in Semiotica ed in Antropologia Medica presso l’Alma Mater Studiorum –Università di Bologna. E’ insegnante certificata presso il K.R.I (Kundalini Research Institute, Los Angeles) di Kundalini Yoga. Ha un Master in Psicologia ed Umanologia Yogica ed è diplomata con formazione quadriennale in Psicoterapia ad indirizzo Biosistemico presso la S.I.B. (Scuola Italiana di Biosistemica ), Bologna.

 

 


 

 

 

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Cv / Completo – Rossella Sofia Bonfiglioli

Laureata in Semiotica all’Alma Mater Studiorum- Università di Bologna, la dtssa Rossella Sofia Bonfiglioli dopo la pubblicazione del suo primo libro “Frequenze Barbare” presso la casa editrice Usher- Electa Firenze prosegue a Parigi la sua formazione professionale con la filosofa e psicoanalista francese Luce Irigaray presso il CNRS (Centro Nazionale Ricerca Scientifica Francese) contribuendo a ricerche internazionali su linguaggio e differenze di genere. Iscritta all’Ordine dei Giornalisti- elenco Pubblicisti- della Regione Emilia-Romagna collabora per diversi anni ed in maniera continuativa alle pagine culturali de “Il Manifesto” e con riviste specializzate a livello internazionale nel campo dell’arte e del teatro di ricerca. E’ curatrice di diverse mostre presso importanti gallerie e musei in Italia e all’estero ed insegna come ricercatrice presso la Facoltà di Storia Contemporanea di Roma occupandosi di avanguardie storiche e contemporanee.
Ispirata da Luce Irigaray con la quale intraprende un percorso analitico e di studio sulle antiche culture aborigene dell’India, ma anche dell’ estremo Oriente e della Grecia arcaica, si appassiona allo Yoga ed alla sua filosofia e consegue il Master in Psicologia ed Umanologia Yogica presso il K.R.I (Kundalini Research Institute di Los Angeles) e si specializza come terapeuta ed insegnante nella pratica del Sat Nam Rasayan , l’Arte della Cura appartenente a questa stessa tradizione presso la Sat Nam Rasayan Foundation di Amsterdam e nella disciplina della Numerologia Tantrica.
Si diploma poi in Psicoterapia ad indirizzo Biosistemico presso la S.I.B. (Società Italiana Biosistemica) con formazione quadriennale presso la sede principale di Bologna, scuola riconosciuta dal M.I.U.R., contemporaneamente intrapprendendo un lungo percorso personale ad indirizzo psicoanalitico Junghiano.
Nel frattempo lavora all’ex Biosphera –oggi Terapeuticum Heliopolis, centro ad indirizzo antroposofico di Bologna come insegnante di Kundalini Yoga , curatrice di Sat Nam Rasayan, consulente di Numerologia Tantrica e Counselor in Psicoterapia a mediazione corporea offrendo sedute individuali, classi settimanali, laboratori e seminari all’incrocio fra le arti di cura di antica tradizione orientale e le moderne concezioni e conoscenze occidentali.
Consegue la seconda laurea in Antropologia Culturale ed Etnologia presso l’Università di Bologna specializzandosi in Antropologia Sociale dei Saperi Medici con una tesi sperimentale su “Psicoterapia e Antropologia del Corpo” nella quale viene preso principalmente in considerazione il cosiddetto “fenomeno isterico” sia analizzato nella sua valenza storica-antropologica che psicoanalitica, facendo riferimento in maniera specifica come “lavoro sul campo” a quello svolto per alcuni anni con un gruppo di pazienti.
Questa tesi in seguito diviene la materia di studio e di elaborazione fondante per la pubblicazione del libro “Il femminile traumatizzato. Un’analisi medico-antropologica nella cultura patriarcale in Occidente”, Gruppo Persiani Editore, Bologna; al quale segue “Penelope non abita più qui. Il corpo dell’assenza nel cuore dell’ombra” pubblicato dopo poco tempo presso lo stesso editore.
Continua il suo lavoro al Terapeuticun Heliopolis con cicli di conferenze a tema come quello su “Le figure femminili nell’Odissea. Penelope e le altre” e “Le medicine sacre dall’antichità alla contemporaneità”; e laboratori esperenziali come “La spiritualità del corpo. Il corpo e le emozioni”.
Attualmente svolge attività libero professionale a Bologna come scrittrice, conferenziera, consulente e docente nel campo editoriale, psicoterapeutico ed antropologico; e sta ultimano un nuovo libro che insieme ai due precedenti sopracitati andrà a costituire una sorta di “trilogia” incentrata sull’identità femminile in Occidente e sul problema della sua “integrazione” rispetto agli stereotipi che ne sono stati trasmessi dall’antica Grecia fino ai giorni nostri.