Dreamwork: lavorare con i propri sogni

Sabato 7 aprile, ore 17:45/20

DREAMWORK
LABORATORIO TEORICO-ESPERIENZIALE SUI SOGNI
Posti limitati / Necessaria la pre-iscrizione

Contributo: 25 euro

MODALITA’ DI PARTECIPAZIONE
Per questioni organizzative è necessario pre-iscriversi con un acconto di 20 euro ENTRO le ore 20 di giovedì 8 marzo.

Tessera AICS 10 euro (è possibile farla in loco)

 

Questo laboratorio sui sogni si basa sia sui principi fondamentali della psicologia analitica Junghiana, dove il sogno è considerato la porta che conduce alla parte più nascosta e intima dell’anima, che sulle conoscenze di alcune tradizioni antiche sia orientali che occidentali di ispirazione sciamanica.

Quale consapevolezza abbiamo di quelle confuse visioni notturne che chiamiamo sogni? I sogni offrono qualche scopo pratico? Come lavoriamo con questa dimensione dell’immaginale, con questi luoghi dove la psiche produce le sue immagini performanti, ovvero dove la psiche si costruisce? C.G. Jung ha offerto un approccio alla comprensione e al dialogo con i sogni le cui radici si trovano nella “regione insondabilmente oscura” dell’inconscio. Nelle antiche tradizioni esoteriche si insegnava che tramite il sogno, se sapientemente indirizzato e coltivato, gli esseri umani hanno la possibilità di attingere a energie particolari, a forze spirituali che vivono in dimensioni diverse rispetto a quella ordinaria, ma altrettanto reali.

Il Dreamwork- Laboratorio teorico-esperenziale sui sogni non è solo un Laboratorio di interpretazione di sogni, ma una occasione di esplorazione e di conoscenza del mondo onirico nella sua profonda connessione con l’inconscio, sia individuale che collettivo. Si prevede una cadenza mensile. La prima parte sarà dedicata alla trattazione teorica di tematiche quali: natura del sogno, il sogno nelle antiche culture, natura della psiche, inconscio individuale e inconscio collettivo, archetipi, diari onirici, dinamiche proiettive, il sogno come teatro dei processi interiori, il sogno come strumento profetico e divinatorio. La seconda parte sarà dedicata al lavoro pratico ed individuale condiviso nel gruppo.

Sinteticamente il Laboratorio propone un lavoro sia passivo che attivo sul sogno considerato come portatore di informazioni che corredano e completano le prospettive dell’Io diurno rispetto ai bisogni ed alle problematiche della persona; C.G.Jung lo definisce come “un’autorappresentazione spontanea della situazione attuale dell’inconscio espressa in forma simbolica”. Il sogno “guida e “sostiene lo sviluppo dell’individuo, mostrando il materiale che deve essere affrontato in quel momento” (C.G.Jung).

Il Laboratorio consente di creare un contenitore spazio-tempo nel quale avere l’opportunità di elaborare dei contenuti onirici, un contesto di espressione e trasformazione rispetto a un mondo di simboli e significati sia individuali che collettivi che spesso rimangono inconsci e dunque inattesi.

Ogni partecipante avrà la possibilità di dare voce ai propri sogni e quindi di arricchire il gruppo, poiché la psiche si nutre attraverso l’ascolto e l’integrazione dell’”altro” anche attraverso la condivisione e il confronto.

Tra un Laboratorio e l’altro i partecipanti sono invitati a tenere un “Quaderno dei Sogni” al fine di attivare dentro di sé l’attenzione, la memoria e l’osservazione attorno alla dimensione onirica come via privilegiata al contatto con l’inconscio, lo stato più misterioso e profondo del Sé.

 

CALENDARIO

Domenica 18 febbraio ore 17:45/20
Sabato 10 marzo ore 17:45/20
Sabato 7 aprile ore 17:45/20
Sabato 5 maggio ore 17:45/20
Sabato 9 giugno ore 17:45/20

 

 

GUIDA GLI INCONTRI
Dott.ssa Sofia Rossella Bonfiglioli
Psicoantropologa medica

Profilo breve

Psico-Antropologa Medica, Semiologa, Insegnante di Kundalini Yoga certificata K.R.I. (Kundalini Research Institute, Los Angeles), Master in “Psicologia e Umanologia Yogica” presso il K.R.I. ed in “Arte della Cura” presso la Sat Nam Rasayan Foundation, Amsterdam-Assisi. Allieva diretta del Maestro di Kundalini Yoga Yogi Bhajan e del suo discepolo Guru Dev Singh. Curatrice ed insegnante di Sat Nam Rasayan. Consulente in Numerologia (Karam Kriya’s School, Londra). Specialista in Floriterapia e Rimedi Naturali-Spirituali. Diplomata in Psicoterapia presso la S.I.B. (Società Italiana Biosistemica) con formazione personale in Psicoanalisi ad orientamento Junghiano. E’ autrice, terapeuta e ricercatrice.

 

CV Completo

Laureata in Semiotica all’Alma Mater Studiorum- Università di Bologna, la dtssa Rossella Sofia Bonfiglioli dopo la pubblicazione del suo primo libro “Frequenze Barbare” presso la casa editrice Usher- Electa Firenze prosegue a Parigi la sua formazione professionale con la filosofa e psicoanalista francese Luce Irigaray presso il CNRS (Centro Nazionale Ricerca Scientifica Francese) contribuendo a ricerche internazionali su linguaggio e differenze di genere. Iscritta all’Ordine dei Giornalisti- elenco Pubblicisti- della Regione Emilia-Romagna collabora per diversi anni ed in maniera continuativa alle pagine culturali de “Il Manifesto” e con riviste specializzate a livello internazionale nel campo dell’arte e del teatro di ricerca. E’ curatrice di diverse mostre presso importanti gallerie e musei in Italia e all’estero ed insegna come ricercatrice presso la Facoltà di Storia Contemporanea di Roma occupandosi di avanguardie storiche e contemporanee.
Ispirata da Luce Irigaray con la quale intraprende un percorso analitico e di studio sulle antiche culture aborigene dell’India, ma anche dell’ estremo Oriente e della Grecia arcaica, si appassiona allo Yoga ed alla sua filosofia e consegue il Master in Psicologia ed Umanologia Yogica presso il K.R.I (Kundalini Research Institute di Los Angeles) e si specializza come terapeuta ed insegnante nella pratica del Sat Nam Rasayan , l’Arte della Cura appartenente a questa stessa tradizione presso la Sat Nam Rasayan Foundation di Amsterdam e nella disciplina della Numerologia Tantrica.
Si diploma poi in Psicoterapia ad indirizzo Biosistemico presso la S.I.B. (Società Italiana Biosistemica) con formazione quadriennale presso la sede principale di Bologna, scuola riconosciuta dal M.I.U.R., contemporaneamente intrapprendendo un lungo percorso personale ad indirizzo psicoanalitico Junghiano.
Nel frattempo lavora all’ex Biosphera –oggi Terapeuticum Heliopolis, centro ad indirizzo antroposofico di Bologna come insegnante di Kundalini Yoga , curatrice di Sat Nam Rasayan, consulente di Numerologia Tantrica e Counselor in Psicoterapia a mediazione corporea offrendo sedute individuali, classi settimanali, laboratori e seminari all’incrocio fra le arti di cura di antica tradizione orientale e le moderne concezioni e conoscenze occidentali.
Consegue la seconda laurea in Antropologia Culturale ed Etnologia presso l’Università di Bologna specializzandosi in Antropologia Sociale dei Saperi Medici con una tesi sperimentale su “Psicoterapia e Antropologia del Corpo” nella quale viene preso principalmente in considerazione il cosiddetto “fenomeno isterico” sia analizzato nella sua valenza storica-antropologica che psicoanalitica, facendo riferimento in maniera specifica come “lavoro sul campo” a quello svolto per alcuni anni con un gruppo di pazienti.
Questa tesi in seguito diviene la materia di studio e di elaborazione fondante per la pubblicazione del libro “Il femminile traumatizzato. Un’analisi medico-antropologica nella cultura patriarcale in Occidente”, Gruppo Persiani Editore, Bologna; al quale segue “Penelope non abita più qui. Il corpo dell’assenza nel cuore dell’ombra” pubblicato dopo poco tempo presso lo stesso editore.
Continua il suo lavoro al Terapeuticun Heliopolis con cicli di conferenze a tema come quello su “Le figure femminili nell’Odissea. Penelope e le altre” e “Le medicine sacre dall’antichità alla contemporaneità”; e laboratori esperienziali come “La spiritualità del corpo. Il corpo e le emozioni”.
Attualmente svolge attività libero professionale a Bologna come scrittrice, conferenziera, consulente e docente nel campo editoriale, psicoterapeutico ed antropologico; e sta ultimano un nuovo libro che insieme ai due precedenti sopracitati andrà a costituire una sorta di “trilogia” incentrata sull’identità femminile in Occidente e sul problema della sua “integrazione” rispetto agli stereotipi che ne sono stati trasmessi dall’antica Grecia fino ai giorni nostri.