Dalla Musica al Silenzio – Music Satsang con Bansuri

Con il Maestro Shastro

Domenica 19 novembre, ore 18 – 19:30

Contributo di partecipazione 15 euro / 10 euro per tutti gli iscritti ai corsi e gli universitari / 8 euro per chi partecipa anche alle Costellazioni Sonore – La Voce Che Guarisce dello stesso giorno (ore 14:30 / 17)

NUMERO CHIUSO – info.centrosoma@gmail.com – 340 3 389 0 658

DALLA MUSICA AL SILENZIO – Meditazione e musica dal vivo – Music Satsang con Bansuri

Meditazione condotta dal maestro Shastro, che alternerà il suono del bansuri (flauto indiano) a periodi di silenzio.

“Useremo il senso dell’udito come portale al silenzio interiore”

Guida il maestro Shastro, musicista e terapista di musica per Meditazione. Dopo 25 ani passati all’estero, soprattutto negli USA, offre in Italia e in giro per il mondo eventi di meditazione, dove con la musica crea accesso al silenzio interiore.

“Il concetto di base che propongo nelle meditazioni è di usare il senso dell’udito come portale di approfondimento della dimensione interiore, usando il principio che quando ci lasciamo assorbire nell’ascolto con totale attenzione e presenza la mente tende a fermarsi e siamo riportati naturalmente al momento presente. Durante circa un ora alterno brani musicali improvvisati sul bansuri (flauto Indiano) a lunghi periodi di silenzio meditativo.”

Music Satsang
Satsang è una parola che in Sanscrito significa meditare in contatto con il Se’ Universale. Io li chiamo anche “Dalla Musica al Silenzio”.

Qui il link di una meditazione in Tailandia:
https://youtu.be/YbR-m4nt1uo

Discografia e biografia: https://www.malimba.com/shastro

L’ascolto: una porta verso il silenzio
Meditazione vuol dire dirigere la luce della consapevolezza dentro di noi per aiutarci a capire più’ a fondo chi o che cosa siamo veramente.

Questo processo, che potrebbe altrimenti essere semplice, è spesso ostacolato dal continuo traffico di pensieri che attraversano la nostra mente, offuscando le nostre percezioni. Ci sono diversi metodi che ci possono aiutare ad entrare in uno spazio meditativo. Uno di questi è attraverso la consapevolezza delle percezioni sensoriali.

I sensi – che sono un dono che tutti abbiamo ricevuto con questa forma fisica – sono come una porta che da un lato si apre alle percezioni del mondo esterno ma dall’altro, invertendo la direzione, ci conduce allo spazio interiore, a colui che percepisce. Dall’oggetto al soggetto o possiamo anche dire dal contenuto al contenitore.

In questa meditazione usiamo il senso dell’udito come portale d’accesso.

Quando ascoltiamo attentamente smettiamo naturalmente di pensare, dato che la coscienza, in quanto richiesta per la percezione sensoriale, viene distolta dal processo mentale. I suoni viaggiano attraverso il canale dell’organo uditivo, le orecchie, le quali sono sempre naturalmente aperte e ricettive; ma sono solo un canale. È lo spazio interiore, è la coscienza che percepisce i suoni. Senza la coscienza non percepiamo i suoni ed è per questo che, per esempio, ci si può addormentare di fronte alla televisione accesa ad alti volumi.

In questa meditazione usufruiremo proprio di questa natura dell’udire – che non richiede alcuno sforzo da parte nostra ma solo un’attenzione rilassata – attraverso la quale possiamo percepire la vitalità del corpo interiore – che e’ una parte intrinseca della gioia dell’Essere. Possiamo, attraverso il corpo, andare al di la’ di esso e scoprire che esiste in noi qualcosa di più vasto.

Attraverso la musica – e tutti i suoni circostanti – alternata a periodi di silenzio meditativo, praticheremo l’essere più presenti nell’Adesso e il percepire quello spazio interiore vivo e senza tempo nel quale ogni cosa accade.